Il cambiamento in psicoterapia

Il cambiamento in psicoterapia

Marzo 9, 2024 0 Di Gionatan Mandice

Il desiderio di cambiamento è normalmente la base della richiesta di una psicoterapia, nella forma di qualcosa che si vorrebbe diverso o di un modo diverso di stare con qualcosa che non può essere cambiato. Spesso è una domanda emotivamente e affettivamente molto coinvolgente e di difficile soluzione.

Nonostante sia uno dei termini più utilizzati in ambito psicologico e non solo, cambiare qualcosa di significativo per se stessi non è mai facile, anzi, spesso di fronte a un tentativo di cambiamento si può vivere lo sconforto di un’inesorabile ripetizione degli eventi e di ritorno al punto di partenza.

Nella psicoterapia della Gestalt si parla di adattamento organismo-ambiente, ovvero di come ognuno di noi si adatta tendenzialmente nel migliore dei modi all’ambiente circostante, in base alle risorse disponibili in quel momento dentro e fuori di sé. Ma ogni adattamento, col tempo, può diventare un limite e modificarlo non è semplice perché si è strutturato in un certo modo.

Lewin individuava tre elementi fondamentali affinché un cambiamento possa compiersi: motivazione, nella forma di un desiderio o di un disagio, sicurezza sufficiente per affrontarlo, ambiente in grado di accoglierlo. Tante volte si può avere un desiderio di cambiamento, ma con una fiducia insufficiente in se stessi o da parte dell’ambiente circostante per poter intraprendere e mantenere una nuova direzione.

Quando i limiti al cambiamento diventano qualcosa di soggettivamente rilevante può avere senso pensare a una psicoterapia. Per la terapia della Gestalt lo scopo della cura è ripristinare la spontaneità della persona nel proprio ambiente di vita, ovvero la riconnessione con bisogni e caratteristiche personali che non trovano più il modo di esprimersi pienamente, se non in qualche forma di sofferenza. In questa prospettiva il sintomo, per quanto sgradevole, non è semplicemente un disagio da sgombrare, ma un segnale importante che può indicare la via.

Più genericamente si potrebbe definire la psicoterapia come un lavoro di progressivo ampliamento della consapevolezza che può allargare il campo delle possibilità. Senza di questa ci si trova spesso di fronte a una ridotta o assente possibilità di scelta, quindi, ancora una volta, di fronte a scenari che si ripetono.

La consapevolezza è un’ampia comprensione di sé che permette una più chiara visione dei bisogni e dei desideri autentici in relazione ai limiti, propri e del mondo che si abita. La ricaduta pratica è una maggiore libertà delle proprie azioni nel mondo, ovvero la possibilità che strade nuove possano essere percorse.

La psicoterapia, nelle sue varie forme, ha lo scopo di far emergere un cambiamento profondo e duraturo. Nel percorso, spesso non lineare, si aprono brecce che lasciano entrare qualcosa di nuovo. Qualcosa che deve incontrare il sostegno necessario per essere accolto e non rifiutato, e che costituisce la base per il cambiamento.

La psicoterapia è uno spazio dedicato e protetto che, attraverso l’instaurarsi di una relazione di fiducia con una persona competente, permette che qualcosa di nuovo possa avvenire e col tempo sedimentare, prima nella stanza di terapia e poi nel mondo.

La presenza dello psicologo è fondamentale a sostenere la fiducia nel processo fino alla sua piena assimilazione. Purtroppo, o per fortuna, certi passaggi non si possono compiere in solitaria. La relazione è parte ineludibile della natura umana e per questo è il cardine della psicoterapia.