L’adolescenza è un’età complessa, ma allo stesso tempo straordinaria. Il confronto con un adulto al di fuori delle proprie relazioni può essere un aiuto importante per fronteggiare le difficoltà.

L’adolescenza è una fase delicata della vita, caratterizzata da cambiamenti e da esperienze intense. Si scoprono nuove risorse che però ancora non si padroneggiano. Desideri e dubbi accompagnano spesso il quotidiano, in altalene emotive fatte di entusiasmo e di scoraggiamento.

Il potenziale intellettivo e creativo è massimo, non ancora incastrato in figure definite, permettendo di spaziare dal concreto all’immaginato, con una flessibilità straordinaria. In un mare di possibilità l’adolescente può vivere la fragilità di chi ancora deve trovare la propria forma e che talvolta impedisce l’esplorazione del mondo, perché la paura sovrasta la curiosità.

Il ruolo dei genitori non è semplice: da un lato è importante lasciare una libertà e una fiducia che permettano al giovane di sperimentare se stesso nel mondo, dall’altro l’adolescente ha ancora bisogno di sentirsi supportato e protetto nel contesto familiare. Queste oscillazioni richiedono nuovi e a volte instabili punti di equilibrio, che spesso mettono alla prova l’intero nucleo familiare, con momenti di conflitto e incomprensioni.

 

Lavoro con gli adolescenti da molti anni, in diversi contesti e modalità. È un’età complessa, ma allo stesso tempo straordinaria. Accompagnarli richiede flessibilità rispetto ai loro bisogni, che vivono spesso in modo urgente e totalizzante, ma che a volte confliggono con pesi, giudizi e responsabilità percepiti, inibendo le loro esigenze di esplorazione e di socializzazione. Confrontarsi con un adulto al di fuori delle proprie relazioni può essere un aiuto importante, in un percorso che si rende normalmente più elastico rispetto al lavoro con gli adulti.

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